Volume XXIX – Genetica e destino di un percorso. Città cablata Carta di Megaride ’94 Città Interetnica. Tomo Quinto di Corrado Beguinot, Giannini, Napoli 2008.
Questo libro, il XXIX della Collana della Fondazione Della Rocca, vuole essere il racconto di un percorso con la rilettura trasversale delle iniziative che vanno dagli studi per la città cablata degli anni ottanta, a quelli per la nuova carta dell’urbanistica degli anni novanta e a quelli della città europea interetnica del XXI Secolo: la città delle diversità, la città dei meticci, la città della pace.
Un percorso di ricerca che si è sviluppato intorno ai due grandi cambiamenti che la città contemporanea europea ha di fronte: gli effetti della rivoluzione tecnologica e la ricerca delle condizioni per una convivenza interetnica di una moltitudine di persone che affluiscono, sempre più, da altri continenti verso la vecchia Europa.
Questo percorso è documentato da una serie di pubblicazioni e di attività formative con corsi, master e con l’istituzione di un corso di laurea magistrale, il primo nelle nostre Università, che la Link Campus si è impegnata a promuovere, e a sostenere con un modello formativo, innovativo e rispondente alle richieste del mercato del lavoro, per la formazione degli esperti del governo delle trasformazioni urbane. La validità scientifica e culturale è, oltre tutto, garantita dalla partecipazione di esponenti della comunità scientifica italiana e di quei paesi in cui nasce il problema della emigrazione e di quelli in cui vengono accolti i flussi migratori.
Molte delle ricerche e delle esperienze compiute, con la partecipazione sempre più ampia di personalità del mondo scientifico, internazionale, sono racchiuse in numerosi volumi dai quali vengono ora stralciate alcune parti dello scrivente che consentono di delineare gli aspetti principali del percorso che è ormai approdato ad un grado di maturità tale da consentire, oggi, di comunicare i risultati, individuando le prospettive che si aprono per la soluzione dei due grandi temi del XXI Secolo: l’innovazione tecnologica a servizio della complessità urbana e la risposta della città al mutare della società urbana sempre più multiculturale, multirazziale, necessariamente interetnica.
L’interconnessione tra le due grandi tematiche risulta evidente dai vari capitoli del Volume che, nell’ordine temporale, riportano quelle riflessioni che evidenziano le tappe del nostro lavoro.
Ogni saggio è integrato da un sommario in cui sono riportati nomi e temi di coloro che hanno vissuto l’affascinante esperienza culturale e formativa connessa ai problemi relativi al benessere nelle città europee del XXI Secolo.
La rilettura trasversale del percorso scientifico e formativo mira ad individuare, oltre tutto, un futuro per le nuove generazioni e a dare risposta nuova a domanda nuova.
Dalla città cablata, alla nuova carta dell’Urbanistica, la “Carta di Megaride ‘94”, alla nuova architettura, alla città europea interetnica, alla Europa dei meticci, con tanti ricercatori rappresentanti un ampio arco dei saperi per un tema, la città, sempre più multietnica e multiculturale. La ricerca, la formazione, la sperimentazione, la diffusione, costituiscono quindi le componenti di un percorso, necessariamente interattivo.
Le istituzioni presso cui, nel tempo, sono afferiti e si sono formati i giovani e che hanno consentito la crescita di noi tutti, sono state, il Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio della Università Federico II di Napoli (DIPIST), l’Istituto di Pianificazione e Gestione del Territorio del CNR (IPIGET), oggi non più esistenti, la Fondazione Aldo Della Rocca, Ente morale di Studi Urbanistici di Roma, che, dopo oltre cinquant’anni, è ancora produttrice di conoscenza, infine la Link Campus University of Malta di Roma, istituzione giovane e innovativa, presso cui si vanno svolgendo tutte le attività formative sulle tematiche relative alla sicurezza urbana, al facility management, ai sistemi informativi territoriali; temi che confluiranno nel corso di laurea per “la formazione di esperti del governo delle trasformazioni urbane nella città europea cablata interetnica”.